Pollock e gli irascibili

-recensione della mostra  ospitata a Milano nel Palazzo Reale_
pollock e gli irascibili

La mostra Jackson Pollock e gli irascibili” presentata al Palazzo Reale di Milano ci mostra le opere di artisti la cui vita fu folle, piena di eccessi e turbamenti interiori che diedero vita ad una nuova forma d’ arte per esprimere il nuovo uomo del ‘900, un uomo reduce dalle atrocità e dalle violenze delle guerre. La mostra incentrata sulla figura cardine di Pollock, ci rende partecipi di come egli fu un precursore,infatti, egli per primo abbandonò il cavalletto e creò una nuova tecnica: il dripping, ovvero, il far colare il colore sulla tela tramite vecchi pennelli o bastoncini oppure lanciando barattoli di colore bucati. L’ azione fisica, la gestualità, il movimento è alla base di quest arte degli irascibili che possiedono liberamente la tela esprimendo le proprie inquietudini, la propria individualità. Nella mostra si esplicita il titolo di “irascibili”, questo soprannome deriva da un episodio del 1950 quando questi artisti dell’ action paint scrissero una lettera in protesta al Metropolitan Museum che li aveva esclusi in una rassegna dedicata all’ arte contemporanea; fu allora che il Tribune gli definì irascibili, nome che divenne successivamente popolare quando la rivista Life pubblicò la fotografia dei quindici action painter vestiti fa banchieri in protesta. La mostra a Palazzo Reale è stata curata da Luca Beatrice che ha anche prestato la sua voce per l’ audioguida, molto completa ed interessante in quanto integrava alla narrazione alcuni brani jazz che bene si intonavano al contesto in quanto oltre ad essere la musica dell’ epoca era il tramite con cui Pollock accedeva ad uno stato di trance che gli offriva l’ ispirazione, i movimenti per comporre il quadro. Nel complesso ho apprezzato la mostra nonostante le opere di Pollock fossero più poche del previsto, ben strutturato ed interessante il video a metà mostra.

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